Naufraghi In Un’Isola Di Plastica

Leggendo tutta la violenza che viene riversata in rete, capisco che il suffragio universale è sopravalutato. Odiatori di professione, che imprecano contro chiunque. Ci sono quelli che detestano chi ha votato questo governo, e quelli che detestano il governo precedente, quelli che odiano Salvini, e quelli che odiano Renzi, o quelli che li odiano entrambi. Ci sono i Fascisti e gli antifascisti. Ci sono i razzisti, e i buonisti, che comunque non hanno mai ospitato un profugo. Ci sono i religiosi, e gli Atei, che spesso lo sono come se l’ateismo fosse una religione. Tutti molto sicuri e convinti delle proprie opinioni!

I novax e i sivax, i notav i si tav! I vegani, i carnivori, tutti a pontificare sulle proprie opinioni assolute. Il dubbio pare un miraggio.

Poi ci siamo noi, gli Anarchici del dubbio, come se la promessa del Graal non fosse la risposta, ma il porre la domanda, la ricerca costante, la curiosità, la capacità di mettere in dubbio se stessi. Perché non ci vuole molto coraggio a combattere per le proprie opinioni, il coraggio vero sta nel combatterle! Sento parlare di fascismo, con tale facilità, come se fosse facile determinare atteggiamenti fascisti. Si parlo di atteggiamenti, io trovo la sindrome fascista, anche in tanti antifascisti. La tolleranza, l’aggregazione, sono il vaccino contro il fascismo.

Il nemico non è Salvini, come non lo era Renzi, o Berlusconi, questi sono i minimi sistemi, se consideriamo i massimi sistemi, il vero nemico è la mancanza di cultura, l’ignoranza superba, la cecità fideistica.

Questo governo, o quello precedente, la ricerca costante di potere, la folle dimenticanza, la non lungimiranza.   La politica è grandiosa, sana, assoluta, i politici sono malati, di qualunque partito. Già il concetto di partito mi pare malato, azzera il pensiero individuale, ma questa è una mia opinione.

Ho sempre considerato l’Anarchia come la massima espressione del vivere, anche se per esistere, per uscire da una velata utopia, necessita di cultura, intelligenza, rispetto per la vita, senso etico. Tutte qualità in via d’estinzione.

Ascoltando Debussy, note sublimi, grandezza assoluta. Credo d’essere una persona buona, nel senso che ho lacrime per ogni sofferenza, non che servano a farla diminuire. So di desiderare un mondo di luce, dove le anime possano aggregarsi mantenendo intatta l’individualità. E so per certo d’essere incapace all’odio! So dell’amore, questo si, so che il sorriso che dilaga è rivoluzionario, so di non essere proprietario della terra, ma ospite e non sempre gradito. E so anche quanto questi discorsi siano anacronistici. So che consumare meno, è forse l’unica rivoluzione possibile. Tutta la politica è soggetta alle grandi compagnie multinazionali che devastano, opprimono, legiferano, fanno crollare interi sistemi, devastano il terzo mondo, che prima di diventare il terzo era il primo, poiché pare che la civiltà provenga dal Medioriente.

Oggi ci rapportiamo con un video luminoso, apparentemente immersi nel sociale, attenti ad ogni sfumatura della rete, la cultura è la superficie, la profondità è in netta contrapposizione con un sistema da apericena.

Quello che vedo e sento mancare in molta gente, è l’onestà intellettuale. La capacità di analisi, la volontà di mettere in dubbio se stessi, la grande capacità di dire: ho sbagliato!

Non credo che l’umanità meriti l’estinzione, anche se per la terra sarebbe un sollievo, ma per quanto mi concerne, l’eutanasia è un opzione allettante! Non mi  riconosco in nulla, sono straniero ovunque, amo la mia compagna, i miei cani, ma siamo naufraghi in un isola di plastica che naviga schiava della corrente!

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